Il progetto

«Rinascita Murale», l'arte dei detenuti di San Severo illumina la sala colloqui della casa circondariale

Frutto della collaborazione tra l'artista e volontaria Veronica Di Mauro, la dirigente Patrizia Andrianello e l'associazione “Movimento Uniti per San Severo”

SAN SEVERO - Presso la Casa Circondariale di S.Severo si è svolta l'inaugurazione della nuova Sala Colloqui, frutto della collaborazione tra l'artista e volontaria Veronica Di Mauro, la dirigente Patrizia Andrianello e l'associazione “Movimento Uniti per San Severo”.

L'iniziativa ha preso forma grazie anche al supporto dell'Ufficio Area Giuridico-Pedagogica, rappresentato dal Segretario Tecnico Giacomo Salvemini e dal F.G.P. Dott.ssa Alexa Campanaro.

"Rinascita murale" rappresenta il processo di cambiamento e rinnovamento personale che un gruppo di 5 detenuti ha sperimentato durante la creazione di dipinti all'interno della Sala Colloqui, con l'intento di offrire un ambiente supportivo per le famiglie, particolarmente attento ai bisogni dei bambini per i quali è stata allestita una piccola area ludoteca, migliorando così il tempo delle visite e della genitorialità.

Il progetto,di spiccato valore pedagogico, ha offerto ai detenuti una forma di espressione artistica per occupare il tempo in modo costruttivo nonché l'opportunità di partecipare attivamente alla trasformazione dell'ambiente, contribuendo così al processo di riabilitazione.

Tra novembre 2023 e febbraio 2024, si sono svolti 35 incontri, di cui 10 per la pianificazione e la progettazione, durante i quali si è scelto come tema del Murale "la crescita e il rinnovamento", rappresentato attraverso un paesaggio campestre, emblema di libertà e riunificazione familiare.

Veronica Di Mauro, coordinatrice del progetto, ha sottolineato come l'arte sia trasformativa e possa connettere mondi diversi. "Durante i lavori ho appreso come dirigere e motivare un gruppo variegato di persone, comprendendo le loro difficoltà quotidiane e l'importanza dell'arte nella rieducazione per ispirare cambiamenti profondi. Ho osservato la trasformazione dei ragazzi coinvolti, che, creando il murale, hanno provato un senso di appartenenza e scopo. Il merito del successo va a Nicola, Filippo, Lorenzo, Antonio e Gabriele, che lavorando con impegno ed entusiasmo, hanno dimostrato come la bellezza possa emergere anche in contesti difficili, come quello carcerario."

Il murale, frutto di un lavoro di squadra, si erge come simbolo tangibile di speranza, cambiamento e rinascita, evidenziando il potere dell’arte come strumento di riabilitazione e integrazione.

Privacy Policy Cookie Policy