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Bari, dal restauro di mobili ai libri di antiquariato: la storia dei fratelli Miolla e della loro Piccinni 100

«I turisti stranieri cercano i grandi classici della letteratura italiana, da Dante a Eco. Aprimmo con l'idea di recuperare vecchi autori baresi dalle librerie dismesse, oggi la nostra collezione si spinge fino al Cinquecento»

Presto rimarrà l'ultima attività a vendere libri antichi a Bari. È piccola, ma al suo interno conserva un tesoro che attira non solo i cittadini, ma anche i turisti. E, a differenza di quanto si possa pensare nell'era del digitale, non è un business a perdere, anzi. È la libreria Piccinni 100, a pochi passi da Palazzo di Città e dal Teatro Piccinni, aperta nel 2017 dai fratelli Leonardo e Rocco Miolla. Partiti dal mondo dell'antiquariato, i Miolla non indossano giacca e cravatta e i loro fornitori non sono editori, bensì proprietari di librerie dismesse. Un mestiere da non confondere con la semplice attività dell'usato: «La soddisfazione più grande per noi - spiega Leonardo - è spolverare i libri nascosti nelle cantine o nelle case di gente che non c'è più, restaurarli, ma soprattutto far riemergere vecchi autori ed editori dimenticati, in particolare quelli locali». 

La libreria, in realtà, è nata proprio con questa vocazione: riconsegnare alla città il proprio patrimonio culturale. «Volevamo recuperare nomi come Gissi, Cannone, collezionati dai baresi e non solo, ma soprattutto autori le cui prime opere sono vere e proprie gemme da collezione». Quella dei fratelli Miolla, insomma, è stata una scelta imprenditoriale controcorrente che richiede un pizzico di incoscienza, ma anche di coraggio.

«Noi - continua - lavoravamo nel mondo dell'antiquariato, ma ci occupavamo di restauro mobili. Grazie all'idea di un amico che non c'è più ci siamo imbattuti in questa realtà di cui conoscevamo veramente poco. Poi, è arrivata la passione e l'idea di collezionare libri di autori baresi. Da qui la volontà di aprire una libreria solo ed esclusivamente sulla storia della nostra città, ma con il tempo i nostri orizzonti si sono allargati. Ogni giorno per noi c'è sempre una sorpresa, ogni giorno proviamo la gioia di trovare titoli di autori sconosciuti e no, meritevoli di essere riproposti». E la risposta che Bari ha dato all'attività dei fratelli Miolla è stata molto positiva: «Stiamo raccogliendo così tanti volumi che, forse, sentiamo la necessità di aprire una libreria più grande». 

 Il pezzo più prezioso della sua collezione? «Una prima edizione del Signore degli Anelli. Venduta a 1.600 euro a una signora della provincia di Bari. Furono stampate solo 400 copie, un'edizione pubblicata da Astrolabio, fu un flop. Vendettero tutto alla Rusconi, e il resto è storia». Ma nella libreria si viaggia indietro nel tempo fino al Cinquecento, un secolo che attira particolarmente l'attenzione dei visitatori, insieme al Novecento. Il più antico, invece, è un'incisione del globo terrestre del Tolomeo, a cavallo tra il Quindicesimo e il Sedicesimo secolo. Ancor prima del viaggio in mare di Cristoforo Colombo (e, infatti, l'America non compare in questa preziosissima stampa). 

A ciò si aggiunge l'interesse dei turisti: «Gli stranieri cercano i grandi classici della letteratura italiana: Dante, Pellico, Eco...i turisti settentrionali spendono molto tempo in questa libreria e ne rimangono molto entusiasti, nonostante arrivino da luoghi come Milano, Roma, Torino, dove queste attività non mancano di certo. È una soddisfazione davvero grande».

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