L'incidente

Modugno, gli esplode un petardo in mano: 13enne ancora in prognosi riservata, amputata la mano

Isabella Maselli

Nella notte è stato sottoposto a intervento chirurgico. Ha riportato anche lesioni interne alla parte addominale e toracica causate dallo scoppio

MODUGNO - È ancora in prognosi riservata il 13enne che ieri sera, nella villa comunale di Modugno, è rimasto gravemente ferito nell’esplosione di un petardo. Il ragazzino è ricoverato nel reparto di rianimazione del Policlinico di Bari. Nella notte è stato sottoposto a intervento chirurgico. Oltre alla amputazione di mano e parte del braccio, il 13enne ha riportato lesioni interne alla parte addominale e toracica causate dallo scoppio.

La dinamica, sulla quale sono al lavoro i carabinieri, è stata raccontata dagli adolescenti coetanei che erano con il ragazzino. La comitiva, aggirandosi nella città vecchia, si sarebbe introdotto in una casa disabitata. Nel cortiletto esterno incustodito il ragazzo avrebbe trovato per terra il grosso petardo, un ordigno artigianali delle dimensioni di una mano. Si sarebbe poi procurato un accendino e, una volta giunti nella zona dell’anfiteatro della villa comunale, avrebbe innescato la bomba.

L’esplosione molto forte è stata avvertita a isolati di distanza, mentre l’adolescente ferito si è prima rifugiato all’interno di una pizzeria e poi, all’arrivo dei soccorsi, è stato portato in codice rosso in ospedale. Accompagnati dai genitori, gli amici che erano con lui hanno raccontato la vicenda agli investigatori, i quali stanno ora tentato di capire la provenienza dell’ordigno.

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