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Fase 2
Michele Pacciano
13 Maggio 2020
Com’è la fase 2, vista con gli occhi di un disabile?
Ogni persona con disabilità, ogni uomo o donna con handicap, è un microcosmo a sè. ciascuno è diverso dall’altro, unico come ogni creatura; ma ciò nonostante, ogni esperienza può diventare esemplare ed emblematica di una condizione e di un mondo.
Io stesso, dopo essermi quasi abituato alla clausura, dopo aver escogitato mille escamotage, per neutralizzare l’isolamento e dopo aver lavorato come un matto, dall’avamposto remoto della mia casa e del mio computer, riscoprendo la grande letteratura e la musica sinfonica, confesso un po' di paura, a dover uscire di nuovo allo scoperto.
Non so se le batterie al litio della mia carrozzina elettrica, mio unico vero mezzo di autonomia, abbiano retto ai due mesi di fermo coatto.
La metto in moto, parrebbe tutto a posto. Mi arrabatto alla meglio per indossare correttamente la mascherina. Le mie mani goffe non ne vogliono proprio sapere di toccare solo le stringhe. Finalmente ce la faccio.
Esco.
Mi avvio sulla rampa di casa, come se camminassi sulle uova.
Ho sempre guidato come un cavallo cieco, che conosce la strada per puro istinto, tenendo la destra e impugnando la cloche con la mano sinistra, da mancino.
A fatica mi abituo alla mascherina e ai guanti di lattice: infilarli è stata un’impresa titanica!
Torno fuori a riveder il sole. Abbastanza pallido in verità. Il fiato appanna gli occhiali e gonfia la mascherina.
Parto con la marcia ridotta. Un gruppo di ragazzi staziona impenitente a cavalcioni sulle panchine della piazza.
Devo andare in agenzia a sbrigare una pratica. Ma prima voglio gustarmi il primo caffè post lock down!
Mi fermo fuori, all’ingresso del mio bar preferito. Il barista mi viene incontro. Ci salutiamo col gomito.
Manteniamo le distanze con un sorriso. Lui mi offre il caffè. Non farci l’abitudine, però, eh! Lo consumo poco lontano, rigorosamente da solo e gli rendo la tazza.
Prendo per via Poggio. Intravedo un mio amico fotografo, il gigante buono Tonino Diddio. Il Covid ha annullato tutti gli eventi. Matrimoni neanche a parlarne. C’è una vera e propria Pandemia della Fotografia! Ma ce la faremo!
La Puglia si rialza Piano. Scossa, intorpidita. Sopravvissuta.
Nulla sarà più come prima. Neanche per noi. Neanche per i disabili. Saremo migliori, peggiori? Francamente non lo so.
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