Voli dal Gino Lisa, soldi spesi senza la gara indagati i vertici di Adp
26 Novembre 2015

La storia può essere riassunta così. Nel 2007 Aeroporti pubblicò un bando per lo start-up delle rotte dagli scali pugliesi: Ryanair (e le relative polemiche) erano ancora di là da venire. I voli da Foggia per Roma e Malpensa furono vinti dalla compagnia Club Air, cui però a maggio 2008 l’Enac ritirò la licenza. A fronte della sospensione dei voli, e delle proteste del territorio, a ottobre 2008 Adp affidò alla compagnia Myair - che aveva partecipato (e vinto) il bando per le rotte su Bari e Brindisi - voli per Torino, Palermo e Malpensa. Ma anche Myair fu messa a terra dall’Enac a partire da luglio 2009, quindi in piena stagione turistica. Ed è per questo che il servizio è passato alla compagnia svizzera Darwin in base a un contratto da 5,9 milioni di euro per un anno, poi prorogato per un altro anno fino a settembre 2011. Terminati i contributi pubblici, però, da 30 passeggeri medi per volo il riempimento era sceso a 4-5: e dunque a novembre 2011 anche Darwin si è ritirata.
Un po’ come sta accadendo per l’indagine sui contributi a Ryanair, che però è ancora in fase iniziale, la Procura di Bari - che lo scorso anno ha anche ascoltato Di Paola - ritiene dunque che Aeroporti di Puglia non abbia rispettato le regole sulla concorrenza. La vicenda va calata nel clima di quei mesi, con le polemiche roventi sui voli a Foggia, le manifestazioni popolari e le continue riunioni a Bari: fu la Regione ad autorizzare la scelta di Myair e poi di Darwin, sia per motivi politici, sia per non compromettere la stagione turistica. I soldi spesi (oltre ai 18 milioni per lo start-up delle rotte ci sono i circa 9 per l’adeguamento della pista) hanno effettivamente fatto volare Foggia: e infatti, finiti i contributi, da cinque anni il «Gino Lisa» è diventato un aeroporto fantasma.
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