Economia - Solo i «duri» lavorano in Italia
01 Settembre 2004
L'indice di sicurezza economica - messo a punto dall'Ilo per elaborare la graduatoria - compie la sintesi di una serie di dati relativi a sette tipologie di tutele legate al lavoro per misurare il benessere dell'individuo-lavoratore. Il peggiore punteggio dell'Italia riguarda il 'mercato del lavorò (possibilità di trovare impiego) dove risulta 32esima.
L'Italia è invece 18esima per la protezione dell'impiego (norme contro i licenziamenti arbitrari) e 20esima per le prospettive di lavoro e carriera. Scende poi al 29esimo posto nella classifica sul livello calcolato per misurare le opportunità di scolarità e di formazione. Paradossalmente - rivela lo studio dell'Ilo - un alto livello di opportunità di scolarità e formazione è spesso inversamente legato al benessere. Troppe persone infatti svolgono mansioni inferiori al livello delle loro capacità e qualifiche, e questo provoca ciò che il rapporto definisce un «effetto di frustrazione legata allo status».
L'Italia è quindi 16esima nella classifica della sicurezza sul lavoro (protezione dagli incidenti e malattie sul lavoro) e 14esima per la rappresentanza sindacale e dei datori di lavoro. E' infine 24esima nella classifica sulla sicurezza del reddito.
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