In Appello pena scontata a pentito Scu
07 Luglio 2014

La Corte (presidente Rodolfo Boselli, a latere Antonio Del Coco) ha confermato le condanne per i due presunti complici di Gravina che avevano scelto il medesimo rito: 30 anni di reclusione sono stati inflitti a Vito Stano, dieci a Cosimo Giovanni Guarini, anch’egli collaboratore di giustizia. Altre due persone coinvolte nell’omicidio sono state giudicate con rito ordinario: l’ex boss Ercole Penna, anch’egli pentito, è stato condannato a nove anni di reclusione, l’altro boss Massimo Pasimeni a 30 anni.
Secondo l’accusa, sostenuta anche in appello dal pm della Dda Alberto Santacatterina, il delitto di Salati, su mandato di Pasimeni e Penna, al vertice del clan mesagnese della Scu, fu compiuto per una triplice ragione: per punirlo in quanto si vociferava di sue relazioni con minorenni, per regolare screzi privati tra la vittima e Pasimeni e per favorire una strategia comunicativa finalizzata ad ottenere consenso sociale da parte della criminalità organizzata. I cinque imputati furono arrestati il 27 gennaio 2012 dalla Squadra mobile di Brindisi.
Papa Francesco il 7 luglio a Bari: la terza
volta di un Pontefice in 34 anni
La visita durerà una intera giornata
Circolo tennis Bari, la prima volta di una donna in 82 anni: Virgintino verso la presidenza
Taranto, consigliera si dimette
«È impossibile operare»
Tragedia a Potenza padre
uccide il figlio e poi si suicida
Avvocati, medici, giudici: così tornano alla «nuova» vita gli ex parlamentari